Tumori cerebrali
7 Dicembre 2018 by Team Raco
In presenza di tumore cerebrale si evidenzia agli esami TC (Tomografia Computerizzata) o RM (Risonanza Magnetica) una massa occupante spazio, composta da cellule di varia natura che crescono infiltrando l’encefalo (tumori maligni) o comprimendolo (tumori benigni).
L’encefalo è costituito da una parte alta sovratentoriale, suddivisa in due emisferi, destro e sinistro, a loro volta organizzati in quattro lobi: frontale, parietale, occipitale e temporale. Questa parte del cervello è deputata alle funzioni superiori quali il pensiero o il linguaggio. Vi è poi una parte bassa sottotentoriale, costituita da cervelletto e tronco dell’encefalo, deputata alle funzioni vitali quali il respiro, la pressione arteriosa, il battito cardiaco o l’equilibrio.
Ogni lobo o regione cerebrale ha funzioni diverse e, data la capacità della massa tumorale di svilupparsi in vari punti dell’encefalo, a seconda della sua sede tenderà a manifestarsi in maniera differente, compromettendo una funzione, piuttosto che un’altra.
Per affrontare un percorso delicato come quello di una patologia tumorale, è necessario affidarsi a dei professionisti che siano in grado di unire a capacità e competenze sviluppate l’utilizzo di tecnologie innovative, tra le migliori in campo medico.
Il Professor Antonino Raco è tra i neurochirurghi di eccellenza in materia di interventi di neurochirurgia cerebrale. Infatti, l’esperienza maturata nei molti anni di lavoro ne fa un esperto, noto anche a livello internazionale. Grazie al supporto di un’équipe altamente formata, il paziente potrà rivolgersi a noi con fiducia ed essere seguito h 24 da personale esperto.
Il prof. Raco visita e opera a ROMA alla Clinica Villa Margherita. Svolge attività di consulenza a TRICASE (LE) presso l’Ospedale G. Panico e visita presso Casa di Betania e a LATINA al Medtech Center.
Che cos’è il tumore al cervello
Il tumore al cervello, o tumore cerebrale, è una lesione occupante spazio all’interno della scatola cranica che colpisce adulti e bambini. Le cellule che compongono la massa tendono, comprimendo o infiltrando il parenchima cerebrale, ad alterare le diverse funzioni del cervello, a seconda del tipo, dello stadio, delle dimensioni e della localizzazione del tumore.
Per comprendere che cos’è un tumore al cervello, è necessario operare una valutazione sulla base di diversi criteri (localizzazione, grado, dimensioni, cellule costitutive). Le classificazioni dei tumori cerebrali considerano innanzitutto la primitività.
A seconda della sede d’origine, esistono due grandi categorie:
- TUMORE CEREBRALE PRIMITIVO
- TUMORE CEREBRALE SECONDARIO, altrimenti detto METASTATICO (tumore di un altro organo con metastasi al cervello)
· TUMORE CEREBRALE PRIMITIVO
Il tumore cerebrale primitivo è quello che nasce e si sviluppa direttamente dal tessuto nervoso cerebrale, dai nervi cranici, dai vasi cerebrali, dalle ghiandole presenti (ipofisi ed epifisi) e dagli involucri di rivestimento, cioè le meningi.
Tale categoria comprende quindi i tipi di tumore al cervello che nascono direttamente dal parenchima cerebrale, dalle meningi, nei nervi cranici e nelle altre strutture intracraniche (le ghiandole pituitaria e pineale). Dagli studi emerge che l’incidenza di questi tumori è calcolabile in 14 nuovi casi su 100.000 persone ogni anno.
I TUMORI CEREBRALI PRIMITIVI POSSONO ESSERE DISTINTI IN DUE GRUPPI:
- Tumore al cervello benigno
- Tumore al cervello maligno
I tumori cerebrali benigni sono costituiti da cellule che si riproducono lentamente.
Hanno in genere limiti ben distinti rispetto al tessuto circostante, che tendono a comprimere piuttosto che invadere e NON diffondono in altre sedi, tendono però talvolta a ricrescere nella stessa sede se non sono stati rimossi completamente.
Fa eccezione il craniofaringioma che pur essendo biologicamente benigno, tende ad invadere le aree circostanti quali le carotidi, i nervi ottici, il chiasma, il peduncolo ipofisario. Per tale ragione questo tumore, pur essendo benigno, tende ad avere un comportamento biologico aggressivo.
Tumori tipicamente benigni sono i meningiomi, i neurinomi, gli adenomi ipofisari, gli angiomi ed alcuni astrocitomi tipici dell’età pediatrica (astrocitomi pilocitici).
Meningioma falco tentoriale: pre e post operatorio
Esaminate al microscopio, le cellule di un tumore al cervello benigno hanno un aspetto quasi normale con un indice mitotico basso (l’indice mitotico misura la velocità di duplicazione delle cellule) e, nella larga maggioranza di questi casi, l’intervento chirurgico sarà curativo.
I tumori cerebrali maligni, al contrario dei precedenti, contengono cellule che si riproducono rapidamente.
Hanno la capacità di diffondersi lungo i fasci di fibre all’interno del sistema nervoso centrale e di infiltrare più o meno estesamente il tessuto circostante. Generalmente, il tumore al cervello maligno presenta margini meno definiti e può compromettere in poco tempo le diverse funzioni cerebrali, in relazione alla localizzazione della massa.
La diffusione ad altri organi è comunque molto rara, a differenza di quello che accade con i tumori maligni del resto del corpo. Raramente questi tumori tendono a diffondere lungo le vie liquorali, dando metastasi al midollo.
Al microscopio, le cellule di queste forme tumorali presentano un aspetto tanto più polimorfo e anomalo quanto più sono maligne, con un indice di replicazione (indice mitotico) molto alto.
Studi cooperativi internazionali con evidenze scientifiche di classe I ci dicono che per il tumore cerebrale primitivo di tipo maligno il trattamento più efficace è quello chirurgico finalizzato ad una resezione (asportazione di parte della massa) il più possibile estesa, seguito da radioterapia e chemioterapia.
Per il tumore al cervello, grazie alla AWAKE SURGERY (“chirurgia da sveglio”) e all’interazione con il paziente, oppure grazie all’utilizzo di monitoraggi per valutare l’integrità della motilità (forza) del paziente, è oggi possibile asportare la maggior quantità di massa senza compromettere zone importanti, tecnicamente definite nobili, quali quelle dedicate al linguaggio e ai movimenti.
Tra i neurochirurghi di eccellenza, il prof. Raco con l’aiuto della sua équipe ha portato a termine con successo numerosi interventi di neurochirurgia cerebrale tramite Awake Surgery. La lunga esperienza e le competenze acquisite ne fanno uno dei maggiori esperti e i suoi contributi rappresentano un tassello importante della letteratura scientifica in materia.
All’interno della macro-categoria del tumore cerebrale primitivo è inoltre possibile classificare diversi tipi di tumore al cervello a seconda delle cellule da cui originano, oltre che individuarne il grado di invasività.
· TUMORE CON METASTASI AL CERVELLO
Il tumore con metastasi al cervello origina da neoplasie insorte in altri organi del corpo, che si diffondono secondariamente al tessuto nervoso e quindi al cervello, attraverso la circolazione sanguigna. I tumori che più frequentemente danno metastasi cerebrali sono quelli della mammella, i melanomi ed i tumori del polmone. La predilezione che hanno questi tumori a dare metastasi cerebrali viene definita encefalofilia.
Esistono inoltre alcuni tipi di tumore con metastasi al cervello definiti a primitività occulta o sconosciuta.
Sintomi del tumore al cervello
I sintomi del tumore al cervello dipendono naturalmente dal tipo e grado di tumore, dalla grandezza e dalla sede della massa. Solitamente, si manifestano con mal di testa (che tende a peggiorare al mattino e contestualmente allo svolgimento di attività), crisi epilettiche, vertigini, difficoltà nella marcia e nel linguaggio, problemi visivi e perdita di forza di un arto o di una metà del corpo (emisoma).
È possibile distinguere a grandi linee due categorie di sintomi di tumore al cervello:
- SINTOMI GENERALI: quelli provocati dalla pressione effettuata dalla massa tumorale sul cervello o sulle vie di transito del liquor (sintomi generali del tumore al cervello: mal di testa, rallentamento psichico, cambiamenti di umore, nausea e vomito) oppure crisi epilettiche, che sono un sintomo di esordio frequente dei tumori cerebrali (per questa ragione se una persona manifesta una crisi epilettica in età adulta dovrebbe sempre essere sottoposta ad una RM cerebrale)
- SINTOMI SPECIFICI: quelli prodotti dalla sede dove è localizzato il tumore che causa l’interruzione o il rallentamento di una o più funzioni cerebrali che portano selettivamente a differenti deficit
Tumore al cervello: sintomi iniziali dovuti alla posizione
A seconda dell’emisfero interessato e, più precisamente, del lobo dove si è formata la massa, è possibile distinguere alcuni sintomi iniziali:
- Tumore nel lobo frontale – sintomi quali debolezza, confusione, cambiamenti dell’umore, estrema difficoltà o completa incapacità di muovere una determinata parte del corpo, disturbi del linguaggio (disfasie, afasie…)
- Tumore nel lobo parietale – sintomi quali impossibilità di gestire azioni e movimenti particolari e fini (es. tenere in mano le posate, scrivere), deficit di forza, paresi o paralisi disturbi nella comprensione del linguaggio
- Tumore nel lobo occipitale – sintomi quali disturbi della vista parziali o completi (fino alla cecità),
- Tumore nel lobo temporale – sintomi quali vertigini e in generale disturbi legati all’equilibrio e alla percezione spaziale, incapacità di esprimersi verbalmente, impossibilità a comprendere e svolgere azioni elementari, disturbi del linguaggio
Il tumore al cervello può portare inoltre a fenomeni di ipertensione endocranica.
Tumore al cervello: cause e fattori di rischio
Le neoplasie sono formate da cellule patologiche. Tali anomalie delle cellule sono dovute ad un errore che porta ad una mutazione genetica delle cellule stesse, per cui iniziano a crescere e a moltiplicarsi ad un ritmo maggiore rispetto al ritmo naturale che interessa le cellule sane.
Come per molte altre neoplasie, anche in relazione al tumore al cervello le cause non sono propriamente individuabili. Tuttavia, è possibile isolare quelli che sono ritenuti i maggiori fattori di rischio di un tumore cerebrale, per i quali accresce la possibilità di sviluppare una patologia oncologica legata al sistema nervoso centrale:
- Età avanzata: nonostante alcuni tipi di tumore cerebrale colpiscano prevalentemente bambini e adolescenti (es. medulloblastoma), la maggior parte delle patologie neoplasiche interessano soggetti in età adulta e anziani (con un picco tra i 60 e gli 80 anni)
- Esposizione a sostanze cancerogene come alcuni fertilizzanti e pesticidi, ma anche cloruro di vinile
- Esposizione a radiazioni ionizzanti ad alto dosaggio – (es. radiazioni a raggi X) tra i principali fattori di rischio del tumore cerebrale di tipo gliale. È stato dimostrato che la malattia può verificarsi anche molti anni dopo l’esposizione
- Predisposizione genetica – il tumore al cervello non è ereditario di per sé, tuttavia in alcuni casi può verificarsi che all’interno di una famiglia sia presente una malattia ereditaria associata alla formazione di tumori endocranici che si trasmette geneticamente. Per questa ragione, in senso lato il tumore cerebrale che si manifesta in corso di neurofibromatosi di tipo 1 e 2; sindrome di Turcot; sindrome di Li Fraumeni; sindrome di Cowden e sindrome di Von Hippel Lindau può essere considerato ereditario
- Utilizzo di cellulari: non vi sono certezze in merito, tuttavia è consigliabile ridurre al minimo l’uso di tali apparecchi, soprattutto nei bambini e nei giovani
- Indebolimento delle difese immunitarie: il caso tipico è quello dei soggetti malati di AIDS. Il calo delle difese immunitarie è uno tra i più seri fattori di rischio di tumore cerebrale primitivo, in particolare il linfoma
Nonostante i molteplici studi sul tumore al cervello, ai quali il Professor Raco ha contribuito attivamente, le cause e i fattori di rischio che portano alla sua formazione (comprese abitudini alimentari e stile di vita), non sono dimostrabili.
Ad oggi non è possibile dimostrare scientificamente l’utilità di alcuna strategia preventiva.
Diagnosi del tumore al cervello
La procedura di diagnosi del tumore al cervello è avviata in presenza dei sintomi iniziali della malattia.
Generalmente, la comparsa di sintomi del tumore al cervello allerta il paziente stesso, i suoi familiari o il medico di base (medico di medicina generale). Sarà opportuno quindi procedere con una VISITA SPECIALISTICA NEUROCHIRURGICA, quindi una valutazione specifica, completa e approfondita (facoltà cognitive, memoria, funzioni dei nervi cranici, motilità, sensibilità, ecc.) da parte del professionista.
Se il sospetto dovesse apparire fondato, si passerà agli ACCERTAMENTI STRUMENTALI, ossia all’esecuzione di indagini radiologiche che possono prevedere:
- La RMN cerebrale con mezzo di contrasto (mdc) ad alto campo: è l’indagine radiologica più importante per la diagnosi dei diversi tipi di tumore al cervello. Consente la visualizzazione diretta del tumore, dei suoi effetti compressivi sul parenchima cerebrale, della dilatazione del sistema ventricolare e del coinvolgimento dei più importanti vasi endocranici. In molti casi consente di ipotizzare con una certa precisione il tipo istologico della neoplasia e a quale dei quattro gradi il tumore cerebrale è riconducibile, fornendo di conseguenza utili informazioni per la strategia chirurgica da adottare.
- RMN funzionale – sfruttata per rilevare l’attivazione delle varie aree corticali contestualmente all’esecuzione di determinate azioni. Questo esame permette al neurochirurgo di capire quanto il tumore è vicino ad aree importanti
- RM con spettroscopia indagine importante al fine di valutare, evidenziando i picchi di acetilcolina e nicetil-aspartato nel tumore, il grading di malignità dello stesso
- AngioRM: particolarmente utile nel caso di tumori vascolari quali angiomi o di tumori particolarmente vascolarizzati quali emangioblastomi, emangiopericitomi, meningiomi maligni o anaplastici o per studiare le vene satelliti dei cavernomi cerebrali o ancora come studio prechirurgico per la visualizzazione dei seni venosi
Quando il paziente dovesse risultare impossibilitato ad effettuare la RNM – tipicamente un portatore di pacemaker – ma anche nel caso di eventuali urgenze per sindrome di ipertensione endocranica, si procederà con una TC con mdc per rilevare il tumore al cervello.
La Tomografia Computerizzata (TC) è molto importante in ambito oncologico, meno utile della RM in oncologia cerebrale. La TC total body permette di ottenere, attraverso immagini sequenziali, un quadro preciso e dettagliato degli organi interni e viene utilizzata nelle metastasi cerebrali per ricercare il tumore primitivo. Anche la TC è talora utilizzata come esame di screening per il tumore al cervello e grazie a un mezzo di contrasto iodato permette di ottenere immagini più definite della massa tumorale.
A seguito dei precedenti esami, per avere la certezza circa la diagnosi del tumore al cervello, è necessario procedere all’INTERVENTO CHIRURGICO. Più raramente, se il tumore è da considerarsi inoperabile, alla BIOPSIA e al successivo ESAME ISTOLOGICO.
Lo studio ultrastrutturale dettagliato al microscopio del campione prelevato individuerà le cellule atipiche e stabilirà, di conseguenza, come si dovrà intervenire e quali saranno le cure complementari alla chirurgia più indicate per il trattamento di quel tumore specifico.
Trattamento del tumore al cervello: le cure
Per selezionare la terapia più adatta al trattamento del tumore al cervello è necessario valutare una serie di fattori, quali:
- la tipologia: primitivo, astrocitoma, glioblastoma (maligni); meningioma, neurinoma (benigni); secondario, altrimenti detto metastatico, con la localizzazione dell’organo in cui è originato il tumore
- la sede del tumore cerebrale: corticale sottocorticale, centro encefalico, lobare, della fossa cranica anteriore media o posteriore
- la sua natura (tumore al cervello maligno o benigno) con un grading di malignità da I-IV
- lo stato neurologico del paziente
- le sue condizioni cliniche generali.
A seconda dei risultati conseguenti alla precedente valutazione, il neurochirurgo procederà con:
- INTERVENTI DI NEUROCHIRURGIA CEREBRALE finalizzati ad asportare la massa. Nel caso di tumori benigni non sarà somministrato alcun altro trattamento; altrimenti, nel caso di tumori maligni o biologicamente aggressivi, si procederà con i trattamenti detti complementari;
- RADIOTERAPIA, per aggredire il tumore o quanto resta del tumore dopo la chirurgia al cervello con radiazioni ionizzanti;
- CHEMIOTERAPIA, con farmaci antiblastici specifici.
Nel trattamento del tumore al cervello, le varie metodiche sono somministrate separatamente o in combinazione tra loro, a seconda dei casi specifici.
· INTERVENTO DI NEUROCHIRURGIA CEREBRALE
La chirurgia è il trattamento di scelta per ogni tumore al cervello.
La chirurgia permette di definire chiaramente la diagnosi istologica, rimuovere la massa e ridurre l’aumento di pressione endocranica provocato dal tumore al cervello (tra i sintomi iniziali, certamente uno tra i più rilevanti), il tutto per migliorare sensibilmente la qualità di vita del paziente.
Gli interventi di neurochirurgia cerebrale consistono nella craniotomia (solitamente in anestesia generale), cioè nell’apertura della scatola cranica e nella rimozione della lesione, tuttavia non sempre è possibile asportare totalmente la massa e, talvolta, la chirurgia risulta non proponibile. L’ intervento chirurgico non viene proposto per i pazienti che presentano un tumore al cervello localizzato in una sede che ha coinvolto strutture funzionalmente fondamentali per la vita, quali il bulbo, il ponte, il mesencefalo o i nuclei della base o quando la diffusione del tumore è troppo avanzata avendo coinvolto più lobi cerebrali, o ancora quando le condizioni generali e neurologiche del paziente non consentono manovre chirurgiche.
Oggi, anche i tipi di tumore al cervello situati nelle aree critiche possono essere rimossi, grazie allo sviluppo di una tecnica che prende il nome di “AWAKE SURGERY” (chirurgia da sveglio). Si tratta di interventi di neurochirurgia cerebrale innovativi che consentono di operare pazienti svegli e permettono di conseguenza il monitoraggio attivo delle funzioni del movimento e della parola, al fine di preservarle e consentire la massima asportazione del tumore. In altri pazienti si può ricorrere talora a tecniche che prevedono il monitoraggio con elettrodi di superficie o di profondità di funzioni quali la motilità, la vista, lo stato dei nervi cranici (responsabili di fonazione, deglutizione, motilità oculare, vista, sensibilità del volto, motilità dl volto etc etc) che riducono significativamente l’incidenza di complicanze.
Il Professor Antonino Raco è divenuto un punto di riferimento internazionale in tema di patologia neuroncologica.
Ha partecipato a Congressi in Italia e all’estero, anche in qualità di Presidente e Responsabile scientifico di diverse sezioni. Inoltre, ha in attivo una lunga serie di pubblicazioni, comunicazioni a congressi e relazioni, molti dei quali disponibili in extenso su PubMed.
· RADIOTERAPIA PER TUMORE CEREBRALE
La radioterapia per il tumore al cervello è una metodica che sfrutta le radiazioni ionizzanti ad alta energia. L’obiettivo è quello di colpire le cellule tumorali, danneggiando il loro DNA e cercando di preservare il più possibile quelle sane.
Convenzionalmente, per il tumore al cervello tramite radioterapia è prevista un’irradiazione che avviene dall’esterno (radioterapia a fasci esterni o convenzionale). Si tenta quindi di concentrare il più possibile il fascio di radiazioni verso l’obiettivo.
Tecniche più sofisticate orientano verso la massa tumorale una dose maggiore di radiazioni, limitando sensibilmente l’esposizione dei tessuti vicini sani (radioterapia conformazionale) e, in particolare, di strutture critiche come i nervi ottici o il tronco cerebrale.
La radioterapia per il tumore cerebrale si adotta in situazioni diverse:
- nei casi di metastasi al cervello per trattare quelle di piccole dimensioni, localizzate in sede profonda;
- per le recidive in fase iniziale, ossia quando a seguito di interventi di neurochirurgia al cervello la patologia dovesse ripresentarsi;
- in fase di decorso post operatorio, quando per il tumore al cervello non fosse stato possibile asportare totalmente la massa, per distruggere il tumorale residuo. Inoltre, per intervenire su eventuali cellule neoplasiche cerebrali ed ottenere una “sterilizzazione dell’encefalo”.
In molti casi, il trattamento mediante radioterapia sul tumore al cervello rappresenta la migliore alternativa per pazienti che non possono affrontare gli interventi di neurochirurgia cerebrale, purché il tumore sia di piccole dimensioni e radiosensibile, risponda cioè in maniera positiva al trattamento radiante diminuendo di dimensioni.
Lo sfruttamento delle radiazioni può tuttavia portare ad alcuni effetti collaterali.
Trattamento a mezzo radiochirurgia: il Cyberknife
Negli ultimi 30 anni sono andate sviluppandosi tecniche innovative in ambito radioterapico, con l’introduzione di apparecchiature quali la Radiochirurgia che utilizza elevate dosi di radiazioni, somministrate con accuratezza e precisione su un target precedentemente acquisito. Lo scopo è sterilizzare il letto tumorale dopo un intervento chirurgico o porsi come alternativa all’intervento chirurgico tradizionale, in quei tumori considerati inoperabili per sede attraverso una unica seduta di radioterapia.
La Radioterapia viene anche utilizzata profilatticamente sul resto del parenchima cerebrale apparentemente non infiltrato dalla massa tumorale ma ad alto rischio di esserlo o per prevenire l’insorgenza di ulteriori metastasi.
La CyberKnife è una metodica di radiochirurgia che consente di sopperire e compensare i movimenti del paziente durante tutta la durata dell’intervento radiochirurgico, senza la necessità di utilizzare sistemi di immobilizzazione invasivi quali caschi stereotassici e maschere di contenzione del paziente.
· CHEMIOTERAPIA PER TUMORE CEREBRALE
La chemioterapia per aggredire il tumore cerebrale è, insieme alla radioterapia, la tecnica complementare più utilizzata dagli oncologi e dai neurochirurghi.
Il trattamento del tumore al cervello tramite chemioterapia prevede la somministrazione di particolari farmaci che hanno la capacità di aggredire le cellule di natura neoplasica in fase di replicazione. L’azione svolta da questi farmaci consiste infatti nell’inibizione sia della crescita che del processo di divisione delle cellule tumorali, provocandone infine la morte.
A seconda delle caratteristiche, del tipo e del grado del tumore cerebrale, unitamente ai risultati dell’esame istologico e alla salute del paziente, lo specialista stabilirà il farmaco migliore per intervenire, che potrà essere somministrato per via orale o per via endovenosa, in forma ciclica. Come per la maggior parte dei trattamenti di questo tipo, anche la chemioterapia per il tumore cerebrale può comportare degli effetti collaterali.
Operazione per tumore al cervello
L’operazione di rimozione del tumore al cervello è un intervento estremamente delicato che mira ad asportare – se possibile completamente, altrimenti per la maggior quantità possibile – la massa neoplasica.
Durante gli interventi di neurochirurgia cerebrale si utilizzano strumenti e apparecchiature moderni e sofisticati. Il microscopio operatorio, i sistemi di neuro-navigazione, il laser CO2, oppure l’aspiratore ad ultrasuoni permettono al neurochirurgo di operare in maniera tecnologicamente assistita, meticolosa e precisa in ogni fase, localizzando le singole strutture con precisione millimetrica, guidato anche dalle immagini derivanti da RM, precedentemente effettuate.
Nonostante le tecnologie avanzate, l’esperienza del chirurgo, la sua manualità e la capacità di scegliere per ogni singolo paziente, l’indicazione e l’approccio chirurgico specifico rimangono gli elementi fondamentali per la buona riuscita di una procedura chirurgica.
La vera e propria operazione sul tumore al cervello si sviluppa in tre momenti:
- Rasatura del cranio in corrispondenza della parte interessata (le tecniche moderne non prevedono più la rasatura completa) e incisione del cuoio capelluto con sollevamento di un opercolo di teca cranica, sulla base della localizzazione della massa;
- Exeresi e cioè rimozione, tramite una procedura consistente nell’isolamento, ove possibile (quindi nei tumori benigni), e successiva rimozione totale della lesione. Differentemente, nei tumori maligni non viene ricercato un piano di clivaggio ma si procede direttamente alla rimozione del tumore che infiltra il parenchima cerebrale, rimanendo nell’interfaccia tumore parenchima sano. Questi interventi vengono frequentemente effettuati con l’ausilio dell’aspiratore ad ultrasuoni (C.U.S.A.) delle anse diatermiche, più raramente del laser CO2;
- Chiusura della teca cranica con riposizionamento del lembo osseo che viene ancorato tramite placchette metalliche e quindi sutura della fascia e della cute con fili riassorbibili.
Per quanto riguarda il decorso post operatorio, la degenza e i tempi di recupero dopo l’intervento al tumore al cervello, questi dipendono fondamentalmente dalla complessità del caso e si decideranno, di conseguenza, gli interventi di riabilitazione più adatti al paziente. Come per ogni trattamento chirurgico, anche l’operazione di tumore al cervello può portare conseguenze che, tuttavia, sono temporanee e spariranno in poco tempo.
La delicata questione riguardante l’aspettativa di vita del paziente che dovesse presentare un tumore al cervello maligno verrà affrontata dal chirurgo operatore sulla base delle informazioni risultanti dall’istologia e da una serie di altri aspetti, come la biologia molecolare, l’età del paziente, ecc.
Tumore al cervello: Neurochirurghi di Eccellenza e dove operarsi
Quando si fa diagnosi di un tumore al cervello, scegliere dove operarsi non è certamente semplice. La preoccupazione e l’ansia che spesso pervadono la persona che si scopre malata, portano con sé una sensazione di smarrimento e confusione, per cui si cercano riferimenti sicuri ed affidabili.
Il Professor Antonino Raco è un neurochirurgo affermato che vanta una lunga esperienza nel campo. È conosciuto a livello nazionale ed internazionale per la sua esperienza e per i molti casi di successo relativi ad interventi di neurochirurgia celebrale, alcuni dei quali effettuati in BrainSUITE – una sala operatoria innovativa, all’interno della quale è presente un macchinario RM che ottimizza le operazioni svolte e consente una rimozione totale dei tumori cerebrali.
Il prof. Raco, tramite l’utilizzo di tecniche e tecnologie avanzate come l’AWAKE SURGERY (“chirurgia da sveglio”) sui tumori cerebrali nelle aree critiche o con l’utilizzo di traccianti cerebrali (5-ALA, Indocianina) visualizzati al microscopio operatorio per la resezione completa di tumori gliali, è in grado con la sua équipe costituita da neurochirurghi, neuroanestesisti e neurofisiologi, di trattare i casi più complessi di tumore cerebrale.
L’importanza di un’équipe solida e preparata, sulla quale poter fare completo affidamento, è fondamentale per svolgere al meglio qualunque operazione ed è determinante negli interventi di neurochirurgia cerebrale che richiedono estrema precisione e ordine.
Riconosciuto tra i neurochirurghi di eccellenza nel campo dei tumori cerebrali, il prof Raco è Professore Ordinario della Cattedra di Neurochirurgia all’Università “La Sapienza” di Roma, dove è anche Direttore della Scuola di Specializzazione in Neurochirurgia e Direttore del Master “Tecniche chirurgiche e Tecnologie innovative in neurochirurgia”. Parallelamente all’attività didattica, clinica e chirurgica, si dedica con passione anche ad attività scientifiche e di ricerca: è possibile far riferimento ad un gran numero di lavori a stampa, pubblicazioni e comunicazioni a Congressi nazionali ed internazionali, molti dei quali disponibili sul portale PubMed.
Dirige l’Unità Operativa Complessa (U.O.C.) di Neurochirurgia di uno dei Centri di Eccellenza quali l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea di Roma. Inoltre, visita e opera alla clinica Villa Margherita di Roma. Il professore svolge anche consulenze presso l’Ospedale G. Panico a Tricase (LE), visita presso Casa di Betania a Tricase (LE) e presso il Medtech Center a Latina.