Tumori cerebrali
7 Dicembre 2018 by Team Raco
In presenza di tumore cerebrale si evidenzia una massa occupante spazio agli esami TC e RM (Tomografia Computerizzata e Risonanza Magnetica). Le cellule che la compongono sono di natura eterogenea e crescono secondo due modalità differenti:
- infiltrando l’encefalo (tumori maligni);
- comprimendolo (tumori benigni).
L’encefalo è costituito da una parte alta sovratentoriale, suddivisa in due emisferi, destro e sinistro, a loro volta organizzati in quattro lobi: frontale, parietale, occipitale e temporale. È deputato a funzioni superiori come pensiero e linguaggio.
C’è, poi, una parte bassa sottotentoriale, dove si trovano cervelletto e tronco dell’encefalo. Qui hanno sede le funzioni vitali: respiro, pressione arteriosa, battito cardiaco, equilibrio.
Ogni lobo, o regione cerebrale, ha funzioni diverse. Così, a seconda della posizione della massa tumorale, il suo sviluppo causa sintomatologie diverse, compromettendo alcune funzioni e non altre.
Per affrontare una patologia tumorale, è necessario affidarsi a professionisti in grado di unire a grandi capacità, competenze consolidate e tecnologie innovative.
Il Professor Antonino Raco è tra i neurochirurghi di eccellenza in materia di interventi di neurochirurgia cerebrale. Infatti, grazie a più di trent’anni di esperienza e interventi di successo, è noto a livello nazionale e internazionale. Con il prezioso aiuto di un’équipe altamente formata, assicura un’assistenza continua h 24 a ogni paziente.
Il professor Raco visita e opera a ROMA alla Clinica Villa Margherita.
Svolge attività di consulenza a LATINA al Medtech Center e a SPECCHIA (LE) al Poliambulatorio.
Che cos’è il tumore al cervello
Il tumore al cervello è una lesione, una massa cerebrale occupante spazio all’interno della scatola cranica che può colpire adulti e bambini. Le cellule che la compongono comprimono il parenchima cerebrale oppure lo infiltrano. Crescendo, alterano le funzioni del cervello, in modo differente a seconda di tipo, stadio, dimensioni e localizzazione del tumore cerebrale.
Per comprendere che cos’è un tumore al cervello, è importante chiarire i criteri con cui vengono classificati questi tipi di lesioni cerebrali: localizzazione, grado, dimensioni, cellule costitutive. In base al primo criterio citato, la localizzazione, si distinguono tumori primitivi e tumori secondari.
Dunque, a seconda della sede d’origine, una massa tumorale al cervello viene classificata come:
- TUMORE CEREBRALE PRIMITIVO;
- TUMORE CEREBRALE SECONDARIO, altrimenti detto METASTATICO (metastasi al cervello di un tumore primitivo di un altro organo).
· TUMORE CEREBRALE PRIMITIVO
Il tumore cerebrale primitivo nasce e si sviluppa direttamente da tessuto nervoso cerebrale: può avere origine da nervi cranici, vasi cerebrali, meningi, e ghiandole (ipofisi ed epifisi).
Sono primitivi, quindi, tutti i tipi di tumore al cervello originati nel parenchima cerebrale, da meningi, nervi cranici e altre strutture intracraniche, come ghiandola pituitaria e ghiandola pineale. Dagli studi emerge che l’incidenza di masse cerebrali primitive è di 14 nuovi casi su 100.000 persone ogni anno.
I TUMORI CEREBRALI PRIMITIVI POSSONO ESSERE DISTINTI IN DUE GRUPPI:
- tumori al cervello benigni;
- tumori al cervello maligni.
I tumori cerebrali benigni sono costituiti da cellule che si riproducono lentamente.
Hanno in genere margini ben distinti rispetto al tessuto circostante, che tendono a comprimere piuttosto che invadere. I tumori cerebrali benigni NON si diffondono in altre sedi. Possono però ricrescere nella stessa sede dopo l’asportazione, se non sono stati rimossi completamente.
Fa eccezione il craniofaringioma, tumore biologicamente benigno che invade le aree anatomiche circostanti: carotidi, nervi ottici, chiasma, peduncolo ipofisario. Si caratterizza, quindi, per un comportamento biologico aggressivo.
Tumori tipicamente benigni sono meningiomi, neurinomi, adenomi ipofisari, angiomi e alcuni astrocitomi dell’età pediatrica (astrocitomi pilocitici).
Meningioma falco tentoriale: pre e post operatorio
Al microscopio, le cellule di un tumore al cervello benigno sono simili a cellule sane e presentano un indice mitotico basso. L’indice mitotico misura la velocità di duplicazione delle cellule. Per la maggioranza delle masse cerebrali benigne, l’intervento chirurgico è risolutivo.
I tumori cerebrali maligni sono costituiti da cellule che si riproducono rapidamente.
Si diffondono lungo i fasci di fibre del sistema nervoso centrale e infiltrano, in modo più o meno esteso, il tessuto circostante. Generalmente, un tumore al cervello maligno presenta margini poco definiti e può compromettere in poco tempo le funzioni cerebrali corrispondenti alla localizzazione della massa.
Nel caso delle neoplasie cerebrali, la diffusione ad altri organi è comunque molto rara, diversamente da quanto accade con tumori maligni di altri organi. È raro che un tumore maligno al cervello diffonda lungo le vie liquorali, dando metastasi al midollo.
Al microscopio, le cellule di queste forme tumorali appaiono tanto più polimorfe e anomale quanto più sono maligne, con un indice di replicazione molto alto (indice mitotico).
Studi cooperativi internazionali con evidenze scientifiche di classe I affermano che per il tumore cerebrale primitivo maligno il trattamento più efficace è quello chirurgico, seguito da radioterapia e chemioterapia. La finalità dell’intervento chirurgico, in questi casi, è la resezione il più possibile estesa della neoplasia, cioè l’asportazione di parte della massa.
Grazie ad AWAKE SURGERY (“chirurgia da sveglio”), interazione con il paziente e monitoraggio di motilità e forza, oggi è possibile asportare la maggior quantità di massa senza compromettere zone nobili, che controllano linguaggio e movimenti.
Tra i neurochirurghi di eccellenza, il professor Raco ha effettuato con successo numerosi interventi di neurochirurgia cerebrale tramite Awake Surgery insieme alla sua équipe. La lunga esperienza e le competenze acquisite ne fanno uno dei maggiori esperti. I suoi contributi rappresentano un tassello importante della letteratura scientifica in materia.
Nella macro-categoria dei tumori cerebrali primitivi, è possibile identificare diversi tipi di tumore al cervello dalle cellule da cui originano e individuarne il grado di invasività.
· TUMORE CON METASTASI AL CERVELLO
Il tumore con metastasi al cervello è una neoplasia insorta in altri organi del corpo. Le sue cellule si diffondono secondariamente al tessuto nervoso e quindi al cervello, attraverso la circolazione sanguigna. I tumori che più spesso danno metastasi cerebrali sono quelli della mammella, i melanomi e i tumori del polmone. La tendenza a dare metastasi cerebrali viene definita encefalofilia.
Esistono, inoltre, alcuni tipi di tumore con metastasi al cervello definiti a primitività occulta o sconosciuta.
Sintomi del tumore al cervello
I sintomi del tumore al cervello dipendono dal tipo e grado di tumore, dalla grandezza e dalla sede della massa. Solitamente, si manifestano con crisi epilettiche, vertigini, difficoltà nella marcia e nel linguaggio, problemi visivi e perdita di forza in un arto o di una metà del corpo (emisoma). Un altro sintomo è il mal di testa, che peggiora al mattino e contestualmente allo svolgimento di attività.
È possibile distinguere due categorie di sintomi di tumore al cervello:
- SINTOMI GENERALI: è la sintomatologia conseguente alla pressione esercitata dalla massa tumoralesul cervello o sulle vie di transito del liquor. I sintomi generali del tumore al cervello sono: mal di testa, rallentamento psichico, cambiamenti di umore, nausea e vomito. Anche le crisi epilettiche sono un sintomo di esordio frequente dei tumori cerebrali. Per questa ragione, se una persona manifesta una crisi epilettica in età adulta dovrebbe essere sottoposta a RM cerebrale.
- SINTOMI SPECIFICI: sono sintomi dovuti alla sede del tumore. La massa cerebrale neoplastica causa l’interruzione o il rallentamento di una o più funzioni cerebrali che portano selettivamente a differenti deficit.
Tumore al cervello: sintomi iniziali dovuti alla posizione
A seconda dell’emisfero interessato e, più precisamente, del lobo dove si è formata la massa, è possibile distinguere alcuni sintomi iniziali:
- Tumore nel lobo frontale – debolezza, confusione, cambiamenti dell’umore, estrema difficoltà o completa incapacità di muovere una determinata parte del corpo, disturbi del linguaggio (disfasie, afasie…).
- Tumore nel lobo parietale – impossibilità di gestire azioni e movimenti particolari e fini (es. tenere in mano le posate, scrivere), deficit di forza, paresi o paralisi disturbi nella comprensione del linguaggio.
- Tumore nel lobo occipitale –disturbi della vista parziali o completi (fino alla cecità).
- Tumore nel lobo temporale –vertigini, disturbi legati all’equilibrio e alla percezione spaziale, impossibilità di comprendere e svolgere azioni elementari, disturbi del linguaggio.
Il tumore al cervello può portare anche a fenomeni di ipertensione endocranica.
Tumore al cervello: cause e fattori di rischio
Le neoplasie sono formate da cellule patologiche. Le cellule anomale iniziano a crescere e a moltiplicarsi a un ritmo maggiore rispetto al ritmo fisiologico. Questo avviene a causa di un errore che ha portato a una mutazione genetica delle cellule.
Come per altre neoplasie, anche per il tumore al cervello le cause non sono propriamente individuabili. Tuttavia, è possibile individuare fattori di rischio del tumore cerebrale, cioè fattori che aumentano la possibilità di sviluppare una patologia oncologica del sistema nervoso centrale:
- Età avanzata: nonostante alcuni tipi di tumore cerebrale colpiscano prevalentemente bambini e adolescenti (es. medulloblastoma), la maggior parte delle patologie neoplasiche interessano soggetti in età adulta e anziani (con un picco tra i 60 e gli 80 anni).
- Esposizione a sostanze cancerogene come alcuni fertilizzanti e pesticidi, ma anche cloruro di vinile.
- Esposizione a radiazioni ionizzanti ad alto dosaggio – (es. radiazioni a raggi X) tra i principali fattori di rischio del tumore cerebrale di tipo gliale. È stato dimostrato che la malattia può verificarsi anche molti anni dopo l’esposizione.
- Predisposizione genetica – il tumore al cervello non è ereditario di per sé. In alcuni casi, però, può verificarsi che in una famiglia sia presente una malattia ereditaria associata alla formazione di tumori endocranici. Per questa ragione, in senso lato, può essere considerato ereditario il tumore cerebrale che si manifesta con neurofibromatosi di tipo 1 e 2; sindrome di Turcot; sindrome di Li Fraumeni; sindrome di Cowden e sindrome di Von Hippel Lindau.
- Utilizzo di cellulari: non vi sono certezze in merito, ma è consigliabile ridurre al minimo l’uso di cellulari, soprattutto nei bambini e nei giovani.
- Indebolimento delle difese immunitarie: il caso tipico è quello dei soggetti malati di AIDS. Il calo delle difese immunitarie è uno tra i più seri fattori di rischio di tumore cerebrale primitivo, in particolare del linfoma.
Nonostante i molti studi sul tumore al cervello cui il Professor Raco ha contribuito, cause e fattori di rischio, considerando anche stile di vita e alimentazione, non sono dimostrabili.
A oggi non è possibile dimostrare scientificamente l’utilità di alcuna strategia preventiva.
Diagnosi del tumore al cervello
La procedura di diagnosi del tumore al cervello è avviata in presenza di sintomi iniziali che suggeriscono una compromissione di aree del sistema nervoso centrale.
Generalmente, la comparsa dei sintomi allerta il paziente, i familiari e il medico di base . Si procede con una VISITA SPECIALISTICA NEUROCHIRURGICA, cioè una valutazione specifica, completa e approfondita di facoltà cognitive, memoria, funzioni dei nervi cranici, motilità, sensibilità, ecc.
Se il sospetto è fondato, si passa agli ACCERTAMENTI STRUMENTALI, cioè indagini radiologiche che possono prevedere:
- RMN cerebrale con mezzo di contrasto (mdc) ad alto campo: è l’indagine radiologica più importante per la diagnosi dei diversi tipi di tumore al cervello. Consente la visualizzazione diretta del tumore, degli effetti compressivi sul parenchima cerebrale, della dilatazione del sistema ventricolare e del coinvolgimento dei più importanti vasi endocranici. In molti casi, permette di fare un’ipotesi sul tipo istologico della neoplasia e di capire a quale dei quattro gradi il tumore cerebrale è riconducibile. Fornisce, quindi, informazioni utili per la strategia chirurgica da adottare.
- RMN funzionale: rileva l’attivazione delle varie aree corticali contestualmente all’esecuzione di determinate azioni. Permette al neurochirurgo di capire quanto il tumore è vicino ad aree importanti.
- RM con spettroscopia: evidenzia i picchi di acetilcolina e nicetil-aspartato nel tumore, che sono elementi importanti per valutare il grading di malignità.
- AngioRM: è utile nel caso di tumori vascolari. come gli angiomi, o di tumori particolarmente vascolarizzati (emangioblastomi, emangiopericitomi, meningiomi maligni o anaplastici). Serve anche a studiare le vene satelliti dei cavernomi cerebrali o come studio prechirurgico per la visualizzazione dei seni venosi.
Se il paziente non può sottoporsi a RNM – tipicamente perché portatore di pacemaker o per urgenze dovute a sindrome di ipertensione endocranica – si rileva la massa cerebrale neoplastica attraverso una TC con mezzo di contrasto (mdc).
La Tomografia Computerizzata (TC) è molto importante in ambito oncologico, ma meno utile della RM in oncologia cerebrale. La TC total body permette di ottenere, attraverso immagini sequenziali, un quadro preciso e dettagliato degli organi interni. Viene utilizzata in presenza di metastasi cerebrali per ricercare il tumore primitivo. Anche la TC è talora utilizzata come esame di screening per il tumore al cervello. Grazie a un mezzo di contrasto iodato fornisce immagini più definite della massa tumorale.
Per avere la certezza della diagnosi, è necessario procedere con l’INTERVENTO CHIRURGICO. Più raramente, se il tumore è considerato inoperabile, si eseguono BIOPSIA ed ESAME ISTOLOGICO.
Lo studio ultrastrutturale dettagliato al microscopio del campione prelevato individua le cellule atipiche e stabilisce come intervenire e quali sono le cure complementari alla chirurgia indicate per il trattamento.
Trattamento del tumore al cervello: le cure
Per selezionare la terapia più adatta al trattamento del tumore al cervello è necessario valutare questi fattori:
- la tipologia: il tumore può essere primitivo o secondario. Tumori primitivi sono astrocitomi, glioblastomi (maligni); meningiomi, neurinomi (benigni). I tumori secondari, detti anche “metastatici”, richiedono la localizzazione dell’organo in cui è originato il tumore;
- la sede della neoplasia cerebrale: corticale, sottocorticale, centro encefalica, lobare, della fossa cranica anteriore media o posteriore;
- la natura (tumore al cervello maligno o benigno) con un grading di malignità da I-IV;
- lo stato neurologico del paziente;
- le condizioni cliniche generali.
A seconda dei risultati, il neurochirurgo procede con:
- INTERVENTI DI NEUROCHIRURGIA CEREBRALE finalizzati ad asportare la massa. Nel caso di tumori benigni non viene somministrato alcun altro trattamento; nel caso di tumori maligni o biologicamente aggressivi, si avviano trattamenti complementari;
- RADIOTERAPIA, per aggredire il tumore, o quanto resta del tumore dopo la chirurgia al cervello, con radiazioni ionizzanti;
- CHEMIOTERAPIA, per aggredire la neoplasia cerebrale con farmaci antiblastici specifici.
Le terapie sono somministrate separatamente o in combinazione tra loro, a seconda dei casi specifici.
· INTERVENTO DI NEUROCHIRURGIA CEREBRALE
La chirurgia è il trattamento di prima scelta per ogni tumore al cervello.
Infatti, la chirurgia permette di definire la diagnosi istologica, rimuovere la massa e ridurre la pressione endocranica, migliorando sensibilmente la qualità della vita del paziente.
Gli interventi di neurochirurgia cerebrale sono eseguiti solitamente in anestesia generale. Consistono nella craniotomia, cioè l’apertura della scatola cranica, e nella rimozione della lesione. Non sempre, però, è possibile asportare totalmente la massa e, talvolta, la chirurgia non è proponibile.
L’intervento chirurgico non è adatto a pazienti con tumore al cervello che ha coinvolto strutture fondamentali per la vita, come bulbo, ponte, mesencefalo, nuclei della base. Non è un trattamento adeguato nemmeno quando la diffusione del tumore è troppo avanzata e coinvolge più lobi cerebrali. In alcuni casi, inoltre, le condizioni generali e neurologiche del paziente non consentono manovre chirurgiche.
Oggi, molti tumori al cervello in aree critiche possono essere rimossi, grazie allo sviluppo della tecnica che prende il nome di “AWAKE SURGERY” (chirurgia da sveglio). Si tratta di interventi di neurochirurgia cerebrale innovativi che consentono di operare pazienti svegli. Permettono, di conseguenza, il monitoraggio attivo delle funzioni del movimento e della parola, per preservarle e consentire la massima asportazione del tumore.
Si può ricorrere anche a tecniche che monitorano con elettrodi di superficie o di profondità motilità, vista, stato dei nervi cranici responsabili di fonazione, deglutizione, motilità oculare, vista, sensibilità del volto, motilità del volto ecc. Tecnologie del genere riducono significativamente l’incidenza di complicanze.
Il professor Antonino Raco è un punto di riferimento internazionale in tema di patologia neuroncologica.
Ha partecipato a congressi in Italia e all’estero, anche in qualità di presidente e responsabile scientifico di diverse sezioni. Inoltre, ha all’attivo una lunga serie di pubblicazioni, comunicazioni a congressi e relazioni, molti dei quali disponibili in extenso su PubMed.
Il Professor Antonino Raco è divenuto un punto di riferimento internazionale in tema di patologia neuroncologica.
Ha partecipato a Congressi in Italia e all’estero, anche in qualità di Presidente e Responsabile scientifico di diverse sezioni. Inoltre, ha in attivo una lunga serie di pubblicazioni, comunicazioni a congressi e relazioni, molti dei quali disponibili in extenso su PubMed.
· RADIOTERAPIA PER TUMORE CEREBRALE
La radioterapia per il tumore al cervello sfrutta le radiazioni ionizzanti ad alta energia. L’obiettivo è danneggiare il DNA delle cellule tumorali, preservando il più possibile le cellule sane.
Per le lesioni cerebrali neoplastiche, è prevista un’irradiazione dall’esterno (radioterapia a fasci esterni o convenzionale). Si tenta di concentrare il più possibile il fascio di radiazioni verso l’obiettivo.
Tecniche più sofisticate orientano sulla massa tumorale una dose maggiore di radiazioni, limitando sensibilmente l’esposizione dei tessuti vicini sani e di strutture critiche come nervi ottici e tronco cerebrale (radioterapia conformazionale).
La radioterapia per il tumore cerebrale si adotta in situazioni diverse:
- per trattare metastasi al cervello di piccole dimensioni, localizzate in sede profonda;
- per le recidive in fase iniziale, ossia quando a seguito di interventi di neurochirurgia al cervello la patologia si ripresenta;
- in fase di decorso post operatorio, quando non è stato possibile asportare totalmente la massa, per distruggere il tessuto tumorale residuo. Inoltre, la radioterapia è usata per distruggere cellule neoplasiche cerebrali residue e ottenere una “sterilizzazione dell’encefalo”.
La radioterapia rappresenta la migliore alternativa per pazienti che non possono affrontare interventi di neurochirurgia cerebrale, purché il tumore al cervello sia piccolo e radiosensibile. Una neoplasia è detta “radiosensibile” quando in risposta al trattamento radiante diminuisce nelle dimensioni.
Lo sfruttamento delle radiazioni può tuttavia portare ad alcuni effetti collaterali.
Trattamento a mezzo radiochirurgia: il Cyberknife
Negli ultimi trent’anni sono state sviluppate tecniche innovative in ambito radioterapico. In particolare, sono state introdotte apparecchiature che utilizzano elevate dosi di radiazioni, somministrate con precisione su un target precedentemente acquisito. Lo scopo è sterilizzare il letto tumorale dopo un intervento chirurgico attraverso una unica seduta di radioterapia. Queste apparecchiature rappresentano anche un’alternativa alla chirurgia tradizionale per quei tumori considerati inoperabili.
La radioterapia viene utilizzata come profilassi sul parenchima cerebrale apparentemente non infiltrato da cellule tumorali ma ad alto rischio di esserlo e per prevenire l’insorgenza di metastasi.
La CyberKnife è una metodica di radiochirurgia che compensa i movimenti del paziente durante l’intervento radiochirurgico, senza utilizzare sistemi di immobilizzazione invasivi, come caschi stereotassici e maschere di contenzione.
· CHEMIOTERAPIA PER TUMORE CEREBRALE
La chemioterapia per aggredire il tumore cerebrale è, insieme alla radioterapia, la tecnica complementare più utilizzata da oncologi e neurochirurghi.
Il trattamento di una neoplasia cerebrale tramite chemioterapia prevede la somministrazione di farmaci che aggrediscono le cellule di natura neoplasica in fase di replicazione. L’azione dei farmaci provoca la morte delle cellule tumorali attraverso l’inibizione della loro crescita e del processo di divisione.
A seconda di caratteristiche, tipo e grado del tumore cerebrale, risultati dell’esame istologico e salute del paziente, lo specialista stabilisce il farmaco migliore per intervenire. Può essere somministrato per via orale o endovenosa, in forma ciclica. Come per la maggior parte dei trattamenti di questo tipo, anche la chemioterapia per il tumore cerebrale può comportare degli effetti collaterali.
Operazione per tumore al cervello
L’operazione per un tumore al cervello è un intervento neurochirurgico estremamente delicato. L’obiettivo è asportare la massa neoplasica, completamente o per la maggior quantità possibile.
Durante gli interventi di neurochirurgia cerebrale si utilizzano strumenti e apparecchiature moderni e sofisticati. Microscopio operatorio, sistemi di neuro-navigazione, laser CO2 e aspiratore ad ultrasuoni permettono di operare in maniera tecnologicamente assistita, meticolosa e precisa in ogni fase. La localizzazione delle singole strutture avviene con precisione millimetrica, anche grazie alle immagini derivanti da RM.
Insieme a tecnologie avanzate, esperienza, manualità e capacità del chirurgo, l’indicazione e l’approccio chirurgico specifico sono elementi fondamentali per ottenere i migliori risultati possibili.
La vera e propria operazione sul tumore al cervello si sviluppa in tre momenti:
- Rasatura del cranioin corrispondenza della parte interessata e incisione del cuoio capelluto con sollevamento di un opercolo di teca cranica.
- Exeresi, cioè rimozione,della lesione tumorale al cervello. Nel caso di tumori benigni, la procedura consiste, in una prima fase, nell’isolamento della neoformazione. Nei tumori maligni non si ricerca un piano di clivaggio ma si procede direttamente alla rimozione della massa che infiltra il parenchima cerebrale, rimanendo nell’interfaccia tumore – parenchima sano. Questi interventi vengono frequentemente effettuati con l’ausilio di aspiratore a ultrasuoni (C.U.S.A.) anse diatermiche. Più raramente è usato il laser CO2.
- Chiusura della teca cranicacon riposizionamento del lembo osseo, ancorato tramite placchette metalliche, e sutura della fascia e della cute con fili riassorbibili.
Per quanto riguarda il decorso post operatorio, degenza e tempi di recupero dopo un intervento per tumore al cervello dipendono dalla complessità del caso. Vanno stabiliti gli interventi di riabilitazione più adatti al paziente. Come per ogni trattamento chirurgico, anche l’operazione di tumore al cervello può portare conseguenze che, tuttavia, sono temporanee e spariscono in poco tempo.
La delicata questione dell’aspettativa di vita con tumore al cervello maligno è affrontata dal chirurgo sulla base di esame istologico, biologia molecolare, età del paziente e altri aspetti.
Tumore al cervello: Neurochirurghi di Eccellenza e dove operarsi
Con una diagnosi di tumore al cervello, scegliere dove operarsi non è semplice. Preoccupazione, ansia, senso di smarrimento e confusione richiedono riferimenti sicuri e affidabili.
Il professor Antonino Raco è un neurochirurgo affermato che vanta una lunga esperienza nel campo. È conosciuto a livello nazionale e internazionale per la sua esperienza e per i molti interventi di neurochirurgia cerebrale di successo. Ha effettuato alcuni interventi in BrainSUITE – una sala operatoria innovativa, dove un macchinario RM ottimizza le operazioni e consente la rimozione totale delle neoplasie cerebrali.
Il professor Raco tratta i casi più complessi di tumore cerebrale attraverso tecnologie avanzate come l’AWAKE SURGERY, la “chirurgia da sveglio”, e i traccianti cerebrali visualizzati al microscopio operatorio per la resezione completa di tumori gliali (5-ALA, Indocianina).
È assistito da un’équipe di neurochirurghi, neuroanestesisti e neurofisiologi, solida e preparata, che svolge un ruolo determinante negli interventi di neurochirurgia cerebrale.
Riconosciuto tra i neurochirurghi di eccellenza, il professor Raco è Professore Ordinario della Cattedra di Neurochirurgia all’Università “La Sapienza” di Roma. Qui è anche Direttore della Scuola di Specializzazione in Neurochirurgia e Direttore del Master “Tecniche chirurgiche e Tecnologie innovative in neurochirurgia”. Parallelamente all’attività didattica, clinica e chirurgica, si dedica con passione ad attività scientifiche e di ricerca: è possibile far riferimento a un gran numero di lavori a stampa, pubblicazioni e comunicazioni a Congressi nazionali e internazionali, molti dei quali disponibili sul portale PubMed.
Dirige l’Unità Operativa Complessa (U.O.C.) di Neurochirurgia di uno dei Centri di Eccellenza quali l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea di Roma. Inoltre, visita e opera alla clinica Villa Margherita di Roma. Il professore svolge anche consulenze presso l’Ospedale G. Panico a Tricase (LE). Visita presso il Poliambulatorio di Specchia, e al Medtech Center a Latina.